25%

Ti dicono tutti che non è una malattia. Ti dicono tutti che è un cambiamento fisiologico del quale non bisogna aver paura. Che non bisogna farne un dramma. Che in genere “passa” dopo qualche tempo, tranne nel 25% dei casi. Ti dicono tutti che oggi sul mercato c’è un armamentario di rimedi fitoterapici e non, tale da alleviare qualsiasi sintomo.

mafalda[1]Da notare che questi “tutti” sono per la maggior parte medici uomini che, per quanto preparati, non possono sapere come ci si sente. Cosa si prova. Quanto è difficile. A volte difficilissimo. Altro che cambiamento fisiologico. E’ un tunnel dove non si vede luce.

Poi parli con le tue amiche che con questo “mostro dai mille sintomi tentacolari” ci stanno combattendo da non si sa quanto e tu ti dici Minchia! Ma ho per amiche l’intero 25%?

Tu ti stai appena affacciando al baratro mentre molte di loro ci stanno dentro da anni. E ti dicono che no, non sei matta se scoppi in lacrime ad ogni semaforo della Via Appia. No, non sei esagerata se dici che tutto ha perso di senso, che nulla ti interessa più. Ti dicono che non sei tu instabile se gli racconti che vivi la tua giornata con un rodimento di culo cronico che non ti fa sopportare nulla, che ti fa vivere qualsiasi cosa come un peso che non vuoi più portare sulle spalle. Non sei esagerata se gli racconti che ti svegli di notte con il corpo che va a fuoco in pieno inverno e con la finestra aperta, e sudi e bevi cercando la bottiglia a tentoni e non riesci più a fare una notte filata. E ti alzi uno straccio. E senti che stai cambiando. Che non sei più tu. Che non hai più l’ottimismo che avevi fino a ieri e che ti ha sempre aiutato a scavallare periodi durissimi della tua vita. No. Il tuo ottimismo sembra essere andato via di botto insieme al tuo ciclo mestruale. Così come la capacità di fare programmi. Non puoi fare programmi perché vorresti solo chiuderti in casa e non vedere nessuno. Perché tutto ti pesa. Perché i problemi degli altri, che prima assorbivi e spesso scioglievi, adesso ti schiacciano. E non vuoi più sentire gente che si lamenta. Non hai più pazienza. Non vuoi più dover sorridere per forza. Ti manca l’aria. Senti che vorresti mandare tutti a quel paese ed essere lasciata in pace. Se non capita, almeno lasciata in pace.maxresdefault[1]

Ti si rompe la lavastoviglie e scoppi in lacrime come se dovessi vivere tra i piatti sporchi per tutta la vita. Ti si fulmina una lampadina a led da 5 euro e scoppi in lacrime come se dovessi vivere al buio per il resto dei tuoi giorni. Ricevi una multa e scoppi in lacrime come se Equitalia ti avesse pignorato casa. Tuo figlio ti chiede se gli fai una crostata e tu rispondi che non ne ha la forza… e scoppi in lacrime.

Scoppi in lacrime perché non ti riconosci più. E anche perché non hai un buon motivo per giustificare agli altri quel tuo malfunzionamento, se non un motivo che tutti i medici si ostinano a chiamare un “cambiamento fisiologico”. Gli “altri” che ti avevano scelto per la persona che eri prima e che non sei più. Quella persona che è sparita di botto, insieme al tuo ottimismo e al tuo ciclo mestruale.

E non sai se e quando tornerai mai “normale”. E capisci in quel momento come mai gli uomini, a una certa età invece di scegliere compagne coetanee cercano donne “giovani”. Non le cercano perché sono più sode sui glutei o sulle palpebre…sono più sode e leggere nell’anima. Riescono con il loro spirito non ancora intaccato dalla perdita di estrogeni ad assorbire i loro malumori, a farli ridere, a tranquillizzarli, a coccolarli, a dargli speranza e ottimismo.

Per fortuna hanno inventato la birra che, se anche con non ancora comprovate capacità di attenuare i sintomi della menopausa, attenua il mal d’anima e ti consente, almeno per qualche momento, di guardare verso un punto lontano e salutare con nostalgia e una lacrimuccia quella te che non c’è più, che scompare all’orizzonte camminando a braccetto con il tuo ottimismo e il tuo ciclo mestruale. Forza ragazze. Forza… passerà. Noi non siamo quel 25%.

2 pensieri riguardo “25%

  1. Forse si riferiscono al 25% della popolazione mondiale…Ti capisco benissimo e per quanto possibile sono solidale con te e con tutte le donne in perimenopausa, menopausa, postmenopausa eccetera eccetera.
    Purtroppo è vero, la situazione che descrivi non è affatto strana né particolarmente rara.
    Ma è anche vero che moltissime donne si comportano così anche senza essere in menopausa…
    Poi, se permetti, vorrei aggiungere il mio parere sul fronte “uomini che non ci vogliono più perché siamo diventate delle lagne insopportabili”.
    Non stiamo facendo i capricci. Stiamo soffrendo per un cambiamento importante del nostro corpo barra mente barra cuore. Anche noi signore abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti ad assorbire i malumori, che ci faccia ridere, ci tranquillizzi, ci coccolarli, ci dia speranza e ottimismo. Mariti, compagni, fidanzati: fateci vedere di cosa siete capaci…
    Buona fortuna e buona vita

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